18mila i bambini uccisi a Gaza dall'inizio della guerra. Lo ha dichiarato il vicedirettore generale di Unicef Ted Chaiban, appena tornato da una missione di cinque giorni in Israele, Gaza, Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Chaiban ha parlato in particolare della carestia: "si tratta di una situazione che si è andata aggravando, ma ora abbiamo due indicatori che hanno superato la soglia della carestia. Una persona su tre a Gaza passa giorni senza cibo e l'indicatore di malnutrizione ha superato la soglia della carestia, con la malnutrizione acuta che ora supera il 16,5% (nella città di Gaza). Oggi, oltre 320.000 bambini piccoli sono a rischio di malnutrizione acuta". L'Unicef, come le altre organizzazioni umanitarie, ha ricordato, è impegnata a distribuire aiuti, ma non basta: "Abbiamo oltre 1.500 camion carichi di forniture di prima necessità pronti nei corridoi tra Egitto, Giordania, Ashdod e Turchia. Alcuni hanno iniziato a muoversi e negli ultimi due giorni,abbiamo consegnato 33 camion di latte in polvere salvavita, biscotti ad alto contenuto energetico e kit igienici. Ma questa è solo una minima parte di ciò che serve". Per Chaiban, “ci troviamo a un bivio. Le scelte che faremo ora determineranno la vita o la morte di decine di migliaia di bambini. Sappiamo cosa bisogna fare e cosa si può fare. L’Onu e le Ong che compongono la comunità umanitaria possono affrontare questo problema, insieme al traffico commerciale, se vengono messe in atto misure che consentano l’accesso e che alla fine garantiscano la disponibilità di beni sufficienti nella Striscia, in modo da attenuare alcuni dei problemi legati all’ordine pubblico".
Ted Chaiban, Unicef: a Gaza dall'inizio della guerra morti 18mila bambini. Sulla Striscia l'incubo carestia, garantire l'accesso degli aiuti
