"Questo è l'inizio dell'era della fede e della speranza questa è l'alba storica di un nuovo Medio Oriente". Accolto da calorosi applausi che hanno accompagnato numerosi passaggi del suo discorso-show, Donald trump ha parlato al parlamento isareliano e al mondo nelle ore nelle quali i 20 ostaggi del 7 ottobre ancora in vita riabbracciavano i loro cari. Nel suo lungo intervento Trump, ha ringraziato la sua cerchia ristretta che lo ascoltava dalla tribuna, ovvero la figlia Ivanka, il genero Jared Kushner, il suo inviato speciale Steve Witkoff, il segretario di stato Marco Rubio e il segretario alla Difesa Pete Hegseth. Per tutti loro ha chiamato l'applauso dei presenti, chiesto anche per il premier Benjamin Netanyahu. " Non è facile - ha detto - ma è questo che lo rende grande".
Applausi continui, ma anche un momento di contestazione da parte di due parlamentari, immediatamente allontanati dall'aula. Il presidente dell'Hadash-Ta'al, Ayman Odeh, arabo-israeliano, ha esposto un cartello che invitava il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a "riconoscere la Palestina". Allontanato con la forza anche un altro parlamentare del partito, Ofer Cassif, che tentava di esporre un cartello.
Nel suo discorso alla Knesset, prima che Trump prendesse la parola, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha salutato e ringraziato in ebraico il presidente Usa: "Sarai inciso nella storia del nostro popolo. Sei già inciso nella storia dell'umanità". Passando all'inglese, Netanyahu ha ringraziato Trump per il suo sostegno, in particolare ha citato il riconoscimento Usa di Gerusalemme come capitale di Israele, di aver riconosciuto la sovranità israeliana sulle alture del Golan, e le colonie in Cisgiordania ed ancora di aver difeso Israele alle Nazioni Unite, aver mediato gli Accordi di Abramo, essersi ritirato dall'accordo nucleare iraniano e aver attaccato l'Iran a giugno. "Donald Trump - ha detto - è il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca".