"Ce l'abbiamo fatta!". Esulta Rob Jetten, il leader dei Liberali europeisti del D66. E' lui il vincitore delle elezioni nei Paesi Bassi. Una vittoria che ha smentito i sondaggi dela vigilia che segnalavano l'ascesa dell'ultradestra di Gert Wilders. "Oggi abbiamo ottenuto il miglior risultato di sempre per il D66", ha dichiarato Jetten per il quale i Paesi Bassi hanno inviato un messaggio molto chiaro. Abbiamo detto addio alla negatività e abbiamo scelto una politica positiva. È tempo di politica, positività e di guardare avanti."
Stando agli exit poll, il D66 è il partito più votato e otterrebbe 27 seggi. Per l'ultradestra si annunciano 25 seggi: la volta precedente ne ottenne 37. Buona anche la performance dei liberali-conservatori del Vvd, il partito guidato un tempo da Mark Rutte, che ottengono 23 seggi. Oltre al leader nazionalista c'è un altro grande sconfitto, ovvero il padre del Green Deal europeo, Franz Timmermans, a capo dell'alleanza tra laburisti e verdi che - stando ai primi dati - scenderebbe a 20 seggi. Immediate sono arrivate le dimissioni di Timmermans da leader del partito GroenLinks-PvdA: "non sono riuscito a convincere abbastanza persone - ha dichiarato - mi dimetto dalla guida del partito".
Nel quartier generale dei D66 i primi exit poll annunciati dalla tv olandese sono stati accolti con un boato di gioia. Il 38enne ex ministro per il Clima e l'Energia durante l'ultimo governo Rutte, è riuscito a sovvertire i pronostici, dopo una campagna elettorale molto tesa, incentrata sui temi caldi dell'immigrazione, della crisi abitativa e dell'ambiente. La formazione di Jetten ha una chiara impronta europeista: i D66 al Parlamento europeo militano nel gruppo Renew, proprio come l'altro partito liberale - più spostato a destra - dei Vvd.
