E' salito a sei morti il bilancio dell'attacco terroristico avvenuto questa mattina a Gerusalemme. Lo rende noto l'ospedale Hadassah di Gerusalemme confermando la morte di un'altra persona a seguito dell'attacco di due palestinesi poi uccisi. Sulla scena dell'attacco si è recato il primo ministro Benjamin Netanyahu accompagnato dal ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. Qui Netanyahu ha voliuto sottolineare che ad uccidere i due attentatori è stato un comandante di squadra nella brigata Hashmonaim (Asmonea), la formazione composta da soldati haredi (ultraortodossi) combattenti.L'unità è stata creata per integrare giovani della comunità ultraortodossa nell'Idf. La non presenza di ultraortodossi nell'esercito è tema di forte dibattito in Israele. Le componenti più ostili ai palestinesi sono infatti quelle che si oppongono al servizio militare obbligatorio anche per il ultraortodossi. Ma il premier e il "falco" Ben-Gvir, sulla scena dell'attacco hanno soprattutto colto l'occasione per rivolgfere pèesanti accuse all'Alta Corte si israele che soltanto ieri aveva con una sentenza aveva accusato il governo di affamare i detenuti palestinesi e di mettere in atto misure per garantire la loro sussistenza. L'alta Corte accusata soprattutto da Ben Gvir di essere responsabile dell'attentato, ha risposto a stretto giro: "E' un peccato che il giorno in cui si è verificato un attacco così orribile, il ministro Ben-Gvir abbia scelto di attaccare l'Alta Corte", si legge in una dichiarazione. "Questa è una dichiarazione miserabile. La magistratura condivide il dolore delle famiglie degli assassinati e augura una piena guarigione ai feriti dell'attacco", ha aggiunto l'Alta Corte.
L'esercito ha intanto circondato i villaggi della cisgiordania da dove provenivano i due attentatori , mentre a Gaza City procedono le operazioni militari tese alla conquista della città e all'evacuazione del milione di palestinesi che vi risiedono. Il portavoce in lingua araba dell'Idf ha diffuso un avvertimento urgente e ripetuto ai residenti di alcune aree della città di fuggire verso sud poichè a breve quelle zone saranno colpite.