“La brutale aggressione di Israele contro il Qatar compromette qualsiasi prospettiva di pace nella regione”. Lo hanno scritto nel documento finale del vertice di Doha, i leader dei paesi arabi e islamici che hanno oggi presenziato ad un vertice di emergenza dei leader di solidarietà al Qatar per il raid di Israele sul paese del Golfo, principale protagonista dei negoziati tesi alla liberazioni degli ostaggi e a fermare i bombardamenti su Gaza. L'attacco teso a colpire i leader di Hamas viene definito nel documento "codardo e illegale” . I firmatari,annunciano anche "misure di risposta", formula generica che non sembra comunque preludere a iniziative che vadano al di là della condanna, anche se i leader del Golfo hanno annunciato una prossima riunione sempre a Doha, dell'organismo di difesa congiunto del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc).
Al vertice in Qatar è intervenuto anche il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas, che ha auspicato una "ferma" posizione da parte dei Paesi arabi rispetto ai "crimini israeliani" sottolineando che Israele "non può essere un partner per la pace e la sicurezza nella regione". Abbas ha anche "invitato la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità, a ritenere Israele responsabile dei suoi crimini e dei ripetuti attacchi ai nostri paesi e ai nostri popoli e, in questa direzione, chiediamo misure pratiche per impedire il ripetersi di queste violazioni". Negli interventi di tutti dura la condanna verso Israele. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha invocato una “autosufficienza” per la regione, per evitare che il premier israeliano Netanyahu la "trascini nel caos", mentre il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani ha proposto esplicitamente un patto di difesa in stile Nato per la comunità degli Stati arabi e islamici.