Polonia - Da tempo Donald Tusk, premier della Polonia, ha conquistato un posto di rilievo al tavolo dei grandi d'Europa. Convinto europeista Tusk guida un paese fino al suo insediamento faro del sovranismo. Domenica 18 maggio per lui arriva una prova elettorale decisiva, per il suo destino personale, per la Polonia e per la stessa Europa. I polacchi saranno infatti chiamati a scegliere il presidente che succederà al conservatore Andrzej Duda. A scontrarsi sono il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, europeista sostenuto da Coalizione Civica del primo ministro, dall’altro lo storico e ammiratore di Trump, Karol Nawrocki, supportato dai nazionalisti di Diritto e Giustizia (PiS). In corsa anche un insidioso outsider: Slawomir Mentzen, imprenditore multimilionario ed esponente del partito di estrema destra Confederazione.
Il favorito della vigilia è Trzaskowski, con i sondaggi che lo danno al 32% con quasi 10 punti di vantaggio su Nawrocki. Ma quello di domenica è solo il primo turno. Allo scontato secondo turno potrebbe pesare Mentzen accreditato di un 14%. Dietro di loro un gruppo di altri 10 candidat minori, altri dieci candidati minori, di formazioni di destra e di sinistra. Tusk spera naturalmente in un successo del sindaco della Capitale, per evitare una difficile eventuale coesistenza con un presidente di diverso colore politico, viste anche le importanti prerogative che l’assetto costituzionale polacco affida al presidente. In Polonia, il presidente oltre a essere comandante in capo delle forze armate e a guidare la politica estera , può influenzare direttamente l’iter legislativo attraverso il potere di veto.
Romania - Si vota in Romania per il ballottaggio per le presidenziali. In corsa c’è George Simion, in pole position, avendo raccolto al primo turno ampia parte dei consensi. I sondaggi lo vedono prevalere sul sindaco di Bucarest Nicusor Dan, centrista, indipendente, europeista. L'elezione probabile di Simion, nazionalista e di ultra-destra preoccupa Bruxelles per le sue posizioni anti-Europa e pro-Putin.
Portogallo - I portoghesi sono chiamati al voto per le elezioni legislative anticipate. E' la conseguenza della sfiducia data dal parlamento al premier Luis Montenegro, coinvolto in uno scandalo per le attività di una società di consulenza intestata ai figli. la sfida è tra lo stesso Montenegro, esponente del Partito socialdemocratico, conservatore di centrodestra alleato con il Partito popolare, e il Partito socialista guidato da Pedro Nuno Santos.