Ci saranno conseguenze legali: Orban minaccia chi parteciperà domani al Pride. A Budapest attesi molti parlamentari europei. Dall'Italia, Schlein, Calenda e delegazioni del centrosinistra

"Chiunque non rispetti le regole partecipa a un evento proibito dalla legge. Consiglio a tutti di rispettare le leggi". Il primo ministro ungherese Viktor Orban minaccia quanti da tutta Europa si preparano a partecipare domani al Pride di Budapest vietato dalle autorità. Ci saranno "conseguenze legali" dice Orban per fermare la mobilitazione, anche se sembra frenare sull'ipotesi di un intervento violento delle forze di polizia: "il compito della polizia non è usare la violenza fisica, ma far sì che le persone rispettino la legge".

Oltre 120.000 persone di 73 stati hanno firmato una petizione, #LetPrideMarch, per chiedere che domani il 30esimo Budapest Pride si svolga senza intimidazioni, molestie o violenze da parte della polizia. La petizione ricorda al capo della polizia di Budapest che ha il dovere di rispettare, proteggere e agevolare il diritto delle persone a manifestare pacificamente e di non applicare norme discriminatorie che violano i diritti umani, come la legge approvata ad aprile per vietare i Pride e altri eventi a sostegno dell’uguaglianza dei diritti delle persone lgbtqia+.

Parteciperanno al Pride anche parlamentari provenienti da tutta Europa. 40 eurodeputati progressisti voleranno da Bruxelles a Budapest. Dall'Italia attesi una trentina tra deputati e senatori. Ci sarà la segretaria del Pd Elly Schlein, alla guida di una delegazione del suo partito e delegazioni di M5S, Avs e Italia viva. Ci saranno anche il leader di Azione Carlo Calenda e rappresentanti di +Europa.

Per Orban, per la prima volta sotto nei sondaggi nel suo Paese, quella di domani si presenta dunque come una prova delicata: gli occhi dell'Europa saranno puntati su Budapest, da tempo nel mirino per la sistematica violazione dei diritti civili. E proprio parlando del vertice dei leader europei, Orban è tornato ad attaccare l'Europa ed in particolare la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che a suo dire sta mostrando "segni di breznevizzazione" inviando interferendo negli affari interni dell'Ungheria, dando indicazioni, poi attuate, dai due principali partiti di opposizione, Tisza e la Coalizione Democratica.

Budapest Pride